Davide Brullo "Immortale parola"
Update: 2025-11-27
Description
Davide Brullo, Milo De Angelis, Nicola Crocetti
"Immortale parola"
Antologia della poesia italiana dalle origini ai giorni nostri
Crocetti Editore
www.crocettieditore.it
Proprio qui, dall’energia sorgiva dei poeti, è nata la nostra lingua: dal canto di san Francesco, dalla speleologia ultramondana di Dante e dalla specola d’amore di Petrarca, dalla speculazione di Leopardi e dal genio notturno di Tasso, dall’imprecazione di Iacopone e dalla furia di Foscolo, dal dire fiabesco di Marino, dalle estasi di Ungaretti e dalle luci retrattili di Montale. Grazie ai poeti – aggraziati o feroci, dotati di una rabbia azzurra, capaci nell’impensabile – abbiamo le parole per decrittare l’anima, per appurare la profondità del nostro cuore. Senza i poeti saremmo esangui, succubi dei tempi, a servaggio delle convenzioni, mera biada dei giorni. In questa rassegna – mai tentata di tali dimensioni in un unico volume – i poeti italiani, per sempre giovani, ci prendono d’assedio: ci insegnano il coraggio, ci insidiano con gioia lunare alla gola. Un libro per la vita: dalle origini a Pasolini, i poeti che hanno reso straordinaria la storia della lingua e della letteratura italiana.
Fin dalla prima antologia della nostra storia, quella di Meleagro di Gadara, la poesia rivela il suo doppio volto: storico da una parte e assoluto dall’altra. Da una parte appartiene a un foglio preciso del calendario, che la situa esattamente in quell’epoca e in quel giorno, dall’altra appartiene a un tempo selvaggio, imprendibile, che annienta ogni cronologia per diventare pura presenza. Meleagro, fedele all’etimo della parola “antologia”, chiamava l’opera di ogni poeta con il nome di un fiore e invitava segretamente i lettori a compiere un lungo viaggio nelle pianure, nelle vallate e nelle montagne per trovare il fiore più amato e contemplare la sua bellezza senza mai strapparlo al luogo in cui l’aveva visto, senza mai impedire agli altri viandanti di ammirarlo. Ebbene, gli autori di questa antologia – tre innamorati della poesia quali certamente noi siamo – hanno preso la stessa decisione: ciascuno ha scelto il proprio fiore, mostrandolo agli altri in tutto il suo splendore e lasciandolo intatto in un punto determinato del giardino storico e in un punto sconfinato del giardino senza tempo.
dall'introduzione di Milo De Angelis
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IL POSTO DELLE PAROLE
ascoltare fa pensare
https://ilpostodelleparole.it/
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Proprio qui, dall’energia sorgiva dei poeti, è nata la nostra lingua: dal canto di san Francesco, dalla speleologia ultramondana di Dante e dalla specola d’amore di Petrarca, dalla speculazione di Leopardi e dal genio notturno di Tasso, dall’imprecazione di Iacopone e dalla furia di Foscolo, dal dire fiabesco di Marino, dalle estasi di Ungaretti e dalle luci retrattili di Montale. Grazie ai poeti – aggraziati o feroci, dotati di una rabbia azzurra, capaci nell’impensabile – abbiamo le parole per decrittare l’anima, per appurare la profondità del nostro cuore. Senza i poeti saremmo esangui, succubi dei tempi, a servaggio delle convenzioni, mera biada dei giorni. In questa rassegna – mai tentata di tali dimensioni in un unico volume – i poeti italiani, per sempre giovani, ci prendono d’assedio: ci insegnano il coraggio, ci insidiano con gioia lunare alla gola. Un libro per la vita: dalle origini a Pasolini, i poeti che hanno reso straordinaria la storia della lingua e della letteratura italiana.
Fin dalla prima antologia della nostra storia, quella di Meleagro di Gadara, la poesia rivela il suo doppio volto: storico da una parte e assoluto dall’altra. Da una parte appartiene a un foglio preciso del calendario, che la situa esattamente in quell’epoca e in quel giorno, dall’altra appartiene a un tempo selvaggio, imprendibile, che annienta ogni cronologia per diventare pura presenza. Meleagro, fedele all’etimo della parola “antologia”, chiamava l’opera di ogni poeta con il nome di un fiore e invitava segretamente i lettori a compiere un lungo viaggio nelle pianure, nelle vallate e nelle montagne per trovare il fiore più amato e contemplare la sua bellezza senza mai strapparlo al luogo in cui l’aveva visto, senza mai impedire agli altri viandanti di ammirarlo. Ebbene, gli autori di questa antologia – tre innamorati della poesia quali certamente noi siamo – hanno preso la stessa decisione: ciascuno ha scelto il proprio fiore, mostrandolo agli altri in tutto il suo splendore e lasciandolo intatto in un punto determinato del giardino storico e in un punto sconfinato del giardino senza tempo.
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